La Foresta della Lama

Un viaggio in una dei luoghi più incontaminati d’Italia.

Nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, c’è un fantastico pianoro, La Lama, circondato da montagne impervie ricoperte dalla più naturale e incontaminata riserva naturale integrale di Sasso Fratino inserita dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Ci troviamo sull’appennino tosco-romagnolo, praticamente a ridosso del Monte Penna (1333 mt s.l.m.) dove tra dirupi, fossi e sentieri suggestivi si arriva ad un prato, cuore della Foresta della Lama, che si estende principalmente sopra i 700 metri.

La vegetazione è varia e comprende faggi, abeti, carpini, tigli, cerri fino ad arrivare alle latifoglie come la roverella, castagno, maggiociondolo, orniello, tasso, ciliegi selvatici e agrifoglio. Sui prati è facile trovare piante alpine come la genziana e il croco, nonché le più comuni appenniniche come giglio martagone, anemoni, ranuncoli, aquilegia e orchidee. Nelle radure è un susseguirsi di ginepri, felci, viole e ciclamini.

Come arrivare al pianoro della Lama.

Partendo dall’Eremo dei Camaldoli (1100 mt s.l.m.), Località Poppi in provincia di Arezzo (Toscana) - Strada Provinciale 124 dell'Eremo, 6, 52014 Poppi AR, si arriva al rifugio forestale CAI di Fangacci (1234 mt s.l.m.) dove partono i nostri sentieri per la Lama. Al rifugio c’è uno slargo dove è possibile lasciare l’automobile, ci sono tavoli ed una fonte d’acqua fresca (la Fonte di Guido).

A questo punto possiamo decidere come proseguire per la Lama.

Mappa della Lama
Percorsi CAI LAMA 227/229

La via diretta e più veloce per la Lama è quella del sentiero CAI 227 che passa attraverso il "Sentiero degli Scalandrini" da cui è possibile ammirare l’intero pianoro che si estende fino al rinvaso dei Ridracoli - 1h di discesa e 1,30h per la ripida risalita.

Oppure, si può effettuare un anello completo seguendo la strada sterrata e pianeggiante che conduce all’Eremo e che porta al piccolo parcheggio del Prato alla Penna (1248 mt s.l.m). Si prosegue poi, superata una sbarra con un bel cartello informativo sulle specie endemiche della zona, per il sentiero CAI 00/GEA che attraversa una stupenda faggeta che porta al crinale di confine tra Romagna e Toscana. Dopo meno di un 1Km si arriva al Giochetto (1239 mt s.l.m.), dove sulla destra c’è una strada sterrata di servizio forestale chiusa da una sbarra e ci sono le indicazioni per la Lama che indicano il percorso CAI 229, la cosiddetta strada degli Acuti. La strada attraversa il Fosso degli Acuti che si unirà poi al Fosso dei Fangacci per formare poi il Fosso della Lama che ci accompagnerà fino al pianoro omonimo.

Al ritorno si ripercorre al contrario il sentiero CAI 229 fino all’incrocio con il sentiero CAI 227. A questo punto si risale per il ripido “Sentiero degli Scalandrini” che attraverso la suggestiva cascata degli Scalandrini ci riporta sulla parte alta e meno ripida del Fosso dei Fangacci fino al parcheggio del rifugio. – 5h di percorrenza totali.

All'arrivo alla Lama, un'altra fonte di acqua fresca è presente, questa volta è la fonte di Francesco. E' possibile riposarsi in un bellissimo prato (attrezzato di tavoli in legno) circondato da torrenti proprio avanti al rifugio della forestale.

Con un po’ di fortuna e di silenzio è possibile osservare daini, cervi, caprioli e cinghiali. Ogni tanto è possibile sentire una poiana e se si è fortunati osservare il volto di un’aquila.

I carnivori ci sono ma difficili da vedere. Se si è attenti però è facile trovare i segni del loro passaggio. Ad esempio, gli escrementi ricoperti completamente da peli lasciati da un lupo.

Giù alla Lama, dove è ancora conservata un’ampia zona umida, è facile osservare gamberi di fiume (classificato dalla IUCN come specie ad alto rischio di estinzione in natura) e svariati anfibi oggetto di progetti Life.

Infatti, la zona è interessata dal progetto Life WetFlyAmphibia che ha come specie target l’Ululone dal ventre giallo, la Salamandrina dagli occhiali e il Tritone crestato italiano. Oltre agli anfibi il progetto prevede il miglioramento dello stato di conservazione delle popolazioni di farfalle Euplagia quadripunctaria e Eriogaster catax.

Un progetto Life terminato nel 2017 che ha interessato la zona è il progetto Life MIPP con l’obiettivo di monitoraggio di cinque specie di coleotteri. Le specie target identificate alla Lama sono lo Scarabeo eremita o Eremita odoroso (Osmoderma eremita) per cui è stato addestrato un cane in grado di fiutare il caratteristico odore delle larve, il Cervo volante (Lucanus cervus), il Cerambice della quercia (Cerambyx cerdo), il Morimus asper e il Cerambice del faggio (Rosalia alpina).

Portarsi dietro tutta l’attrezzatura, specie quella più pesante, potrebbe essere un problema.

La scelta ricade essenzialmente sul soggetto da fotografare. Sarà necessario un super tele nel caso si voglia organizzare appostamenti (ad esempio nel periodo del bramito) per gli ungulati (fotografabili anche dall’auto).

Le foreste si prestano invece molto bene alla fotografia di paesaggio e alla macrofotografia. Per le macro è fortemente consigliata una luce per illuminare i soggetti, la foresta è abbastanza buia per cui si lavora sempre ad alti ISO.

La fantastica valle del Casentino e la sua incontaminata riserva naturale valgono da sole un viaggio. Inoltre, si trova a pochi chilometri da città d’arte come Firenze, Siena, ed Arezzo e offre la spiritualità e il misticismo di posti Sacri come la Verna e Camaldoli ed alcuni tra i borghi più belli d’Italia come Poppi, Bibbiena e Strada.

 

Un viaggio, ricco di storia e incontaminata bellezza, che difficilmente dimenticherete.

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