La Fotografia Naturalistica ai tempi del Coronavirus

Un Micromondo sotto i miei Occhi.

Nessuno ad inizio anno poteva minimamente immaginare una situazione simile. In queste settimane, per il bene della nostra salute, siamo privati di ogni minima libertà. Il Coronavirus è entrato nelle nostre vite stravolgendole, ognuno di noi affronta questo momento in modo diverso, molte persone riescono ad adattarsi meglio altre fanno più fatica. Per noi amanti della natura, abituati a star sempre all'aria aperta, restare fra le mura di casa non è certo facile.

Io che nel mio tempo libero sono abituato ad andare a fotografare per boschi, paludi e montagne, per non appendere la macchina fotografica al chiodo, ho dovuto cercare nuovi soggetti. Soggetti che avevo sotto gli occhi tutti i giorni, ma che non ho mai avuto modo di considerare fino ad adesso.

Io vivo in un piccolo paese alle porte di Firenze, San Mauro a Signa, non è propriamente un paesino di campagna, negli ultimi anni gli spazi verdi si sono ridotti sempre più. Ho un giardino di 30 mq, con il pavimento in cotto, con qualche pianta qua e la, insomma non certo un posto dove si potrebbe immaginare di trovare chissà quale animale da fotografare.

Preso dalla noia e dalla nostalgia per la mia macchina fotografica, dopo la prima settimana di quarantena passata fra divano e Netflix, inizio ad ispezionare il giardino con la speranza di trovare qualche soggetto da fotografare. Purtroppo animali più grandi di una lucertola non se ne vedono, anche gli uccelli visitano di rado il mio giardino, quindi decido di concentrarmi sul micromondo.

Sono i primi giorni di Primavera ed il micromondo inizia a risvegliarsi, i primi insetti che incontro sono le Osmie, api selvatiche che non creano colonie e non producono miele, impegnate a riprodursi ed a cercare casa fra i fori delle mattonelle. Mi concedono alcuni scatti interessanti.

Con il passare dei giorni scopro che sul mio limone c'è un via vai pazzesco. Le formiche rosse vanno a caccia di afidi sulle foglie e formano file lunghissime, che portano tutte al formicaio nella fessura di un muro. In situazioni normali non ci si ferma praticamente mai ad osservarle, ma la loro laboriosità è unica nel regno animale, creature sociali la cui vita è basata sul bene della comunità.

I soggetti che mi hanno però dato più soddisfazioni in questa quarantena sono sicuramente i Ragni Salticidi, nel mio giardino ne ho contate almeno sei specie diverse. A differenza di altri ragni non tessono delle tele, praticano caccia itinerante, ed appena trovano una preda, le balzano addosso grazie alla loro abilità nel salto. In questo periodo sono facili da trovare, soprattutto al sole. Con loro mi sono sbizzarrito, con la loro "faccina simpatica" sono degli ottimi modelli, ed ho sperimentato nuove tecniche di scatto, tirando fuori, a mio avviso, delle foto originali.

Anche lucertole e gechi sono assidui ospiti del mio giardino. Il geco mi fa dannare e non mi ha concesso neanche uno scatto, appena avvicino l'obbiettivo torna a rintanarsi fra le tegole. Le lucertole invece sono state più collaborative, un'esemplare particolarmente confidente mi ha permesso di avvicinarmi alla minima distanza di messa a fuoco, concedendomi una bella macro spinta.

E' incredibile, in un piccolo giardino, di quanta vita si nasconda sotto ai nostri occhi. Un vero e proprio ecosistema con minuscoli esseri viventi che interagiscono fra loro in equilibrio, portando avanti il ciclo della vita.

Io per adesso mi consolo con il mio micromondo, che da oggi in poi guarderò con un'occhio diverso, in attesa di poter tornare ad uscire ed a viaggiare per il mondo.

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