L’angelo: Il Gabbiano Corso

Data: 21/07/2018. Livorno

Attrezzatura: Nikon D 3200, Nikon AF-S Nikkor 200-500, A mano libera.

Dati scatto: ƒ/5.6, 500 mm, 1/200 sec, 100 ISO.

E' mattina, un leggero venticello tradisce quella che sarà una calda giornata estiva. Sulla battigia alle prime luci del giorno si intravede una linea di canne da pesca con un'inquietante perfezione. Le scarpe iniziano a riempirsi di sabbia, il mio sguardo si sofferma sulle spugne e sulle conchiglie. Chissà quante centinaia di chilometri hanno fatto per arrivare fino a qui su questa, ormai, turistica spiaggia ... o forse no?

La mente fantastica mentre gli occhi fissano il mare. Un mare calmo, una tavola, solo qualche barca all'orizzonte. Da sud arriva un gabbiano, si vorrebbe posare sulla battigia ma ci sono troppi pescatori. Indeciso, si va a posare al centro della spiaggia a pochi passi da me che ero intento a guardare col binocolo la caccia di alcuni Beccapesci. Il gabbiano si distingue subito per il becco rosso corallino, le dimensioni ridotte e  le zampe color oliva. Non ci sono dubbi, si tratta di un Gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii).

Il gabbiano corso è uno dei più rari e minacciati gabbiani del Mediterraneo. A differenza di altre specie, come il gabbiano reale o come il gabbiano comune, difficilmente si trova nei pressi di ambienti antropizzati, il gabbiano corso è una specie principalmente pelagica. Si può considerare a tutti gli effetti un endemismo del mediterraneo ed occupa un areale che va dalla penisola Iberica fino alla Turchia anche se la maggior parte della popolazione è concentrata in Spagna ed in Marocco con due colonie di grandi dimensioni. Le due colonie sono: una sul delta dell'Ebro ed un'altra sulle Isole Zafferine a pochi km dal Marocco. L'Italia vanta la presenza di circa il 4% della popolazione nidificante di gabbiano corso con circa 1300 coppie localizzate principalmente in Sardegna e nell'Arcipelago Toscano.

Gabbiano corso

E' davanti a me, sembra ignaro della mia presenza, si pulisce il candido piumaggio e si lascia avvicinare a pochi metri. Passerei ore a guardarlo e a fotografarlo. Come ho già accennato prima, il gabbiano corso non se la passa bene infatti è una specie minacciata ed è stata inserita nella Lista Rossa IUCN (International Union for the Conservation of Nature) come specie prossima alla minaccia. Le cause principali della sua diminuzione sono l'eccessiva pesca nelle vicinanze dei luoghi di nidificazione, la competizione col gabbiano reale la cui popolazione è in aumento, l'impigliamento in reti da pesca, la predazione da parte di altri predatori in particolari ratti, i parchi eolici marini vicino alle colonie di nidificazione e naturalmente l'eccessivo inquinamento. Come ogni specie a rischio di estinzione, la sua sopravvivenza è nelle nostre mani e dobbiamo assolutamente ridurre la pesca eccessiva e l'inquinamento ed insieme possiamo farcela. Ormai è un po' che lo osservo e lo fotografo, in meno di 20 minuti avrò fatto più di un centinaio di foto, c'è una luce stupenda. All'improvviso, spicca il volo come un angelo e scompare nel mare prigioniero della sua libertà.

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