Il Parco delle Cascine

Nel cuore di Firenze passeggiando in un Oasi piena di vita

Amici e parenti, vedendo alcune mie foto, pensano subito a lunghi appostamenti e luoghi lontani e selvaggi, essi non sanno che la Fotografia Naturalistica non necessità di lunghi viaggi e lunghe attese, ma è possibile esercitare la propria passione vicino casa durante una breve pausa dalle faccende quotidiane.

Firenze, la mia città d’adozione, oltre ad avare dei luoghi attrezzati con Capanni Fotografici come il Parco della Piana di Sesto Fiorentino o il Lago di Peretola, ha un parco cittadino che nulla ha da invidiare a quelli più famosi come il Central Park di New York o Villa Borghese di Roma tanto per restare in zona. Stiamo parlando del più grande parco pubblico di Firenze, il Parco delle Cascine.

Come suggerisce il nome stesso, Cascine da "cascio", era una vecchia tenuta agricola dei Medici, la sua costruzione risale agli inizi del 1563. Il Parco delle Cascine è delimitato dal fiume Arno, dal torrente Mugnone e dal canale del Fosso Macinante.

Di solito, inizio la mia passeggiata dalla passerella pedonale che collega il quartiere 4 dell’Isolotto al Parco delle Cascine. A seconda dell’orario si può decidere di percorrere il fiume Arno fino al Ponte dell’Indiano o addentrarsi all’interno del parco seguendo uno dei tanti percorsi naturalistici.

Dal lato del fiume Arno la luce è a favore fino alle 10 del mattino circa mentre al pomeriggio la luce è ottima dall’altra sponda del fiume.

Lungo il fiume è possibile fotografare facilmente in volo l’airone cenerino e l’airone bianco maggiore, cormorani e vari anatidi. Il martino è una presenza fissa anche se è molto difficile (direi impossibile) realizzare una foto decente. Per fotografare il martino, il mio consiglio, è quello di recarsi al Parco della Piana di Sesto Fiorentino. Se si è interessati all’avifauna aquatica è possibile continuare l’esplorazione lungo il torrente Mugnone dove è stato avvistata più volte la sgarza ciuffetto.

 

 

Passeggiare per il Parco delle Cascine permette di esercitarsi con l’osservazione della natura, fare attenzione ad ogni piccolo movimento e aspettare il momento giusto sperando che quel cane senza guinzaglio non passi proprio acconto all’albero dove due scoiattoli rossi si stanno rincorrendo.

Mi piace osservare come la maggior parte dei frequentatori del Parco delle Cascine non faccia alcun caso alla vita animale che riempie il parco. In alcuni casi, osservando la direzione dell’obiettivo fotografico, restano colpiti quando si accorgono di un parrocchetto dal collare o di un picchio muratore che salta da un albero all’altro lungo i viali interni.

Consiglio vivamente i percorsi natura che dalla passerella pedonale arrivano all’anfiteatro delle Cascine, basta poco per memorizzare tutti luoghi e le specie che li frequentano.

Ad esempio, è possibile fotografare il picchio verde mentre è a terra in cerca di cibo nella zona del Prato delle Cornacchie, oppure un fiorrancino mentre si appoggia su un ramo basso alla ricerca di semi.

Codibugnoli, cince e cinciarelle, ahimè fotografabili sempre dal basso verso l’alto, codirosso spazzacamino (lungo gli argini del fiume Arno), pettirosso e fringuelli, parrocchetti dal collare che sbucano dai loro nidi (trovare i parrocchetti dal collare è molto semplice basta seguire i chiassosi versi che emettono).

A mio avviso, la star del momento è uno dei tanti merli che frequentano il Parco delle Cascine, la sua peculiarità  è che il merlo è albino.

Sono tante le specie che osserverete durante una passeggiata al Parco delle Cascine e posso assicurarvi che ogni volta si scopre sempre qualcosa di nuovo e inaspettato.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.