Il Daino, direttamente dal medioevo un cavaliere moderno che lotta con coraggio e tanta passione
E' primavera, una leggera brezza fa ondulare le margherite sul prato, i tambureggi dei Picchi rossi maggiori e la risata del Picchio verde orchestrate dal flautato e liquido canto del Merlo risuonano nel Parco di San Rossore. Il parco, fondato nel 1979, ospita alcuni degli habitat più suggestivi di tutta la toscana, numerose specie di uccelli ed una delle popolazioni più numerose di Daino (Dama dama) in tutta Italia. Quest'ultimi, di cui voglio parlare oggi, si sono abituati a tal punto alla presenza dell'uomo che si fanno fotografare a pochi metri ed è facile avvistarli tutto l'anno. Il Daino è una delle tre specie di cervidi presenti in Italia, stato in cui fu introdotto secoli fa; è stato accertato che la popolazione del Parco di San Rossore è una delle più antiche d'Italia, introdotto nel Medioevo si era estinto durante l'ultima glaciazione.
Il daino, a differenza del Cervo nobile (Cervus elaphus), oltre che a dimensioni minori, presenta i palchi a forma palmata e lo specchio anale bianco con la coda scura e due strisce a semicerchio anch'esse scure. Uno dei comportamenti più affascinanti di questa specie avviene durante la stagione degli amori, che va da metà ottobre fino ai primi di novembre, subito dopo il bramito del Cervo reale. Infatti, quando arriva l'autunno ed il bosco si riempie di colori caldi, i maschi di Daino vanno alla ricerca di una femmina con cui accoppiarsi e sono disposti a tutto pur di difendere il loro Harem. Il maschio di daino fa risuonare il suo forte bramito a km di distanza in modo da segnalare il suo territorio. Le femmine, attratte da cotanta virilià, si radunano attorno alle arene (lek) per assistere a lotte dure e faticose. Sembra di assitere a dei giochi medievali dove i cavalieri in armatura si sfidano per la dama di turno.